Il Dottorato in Psicologia è stato attivato in occasione del Ciclo 37°. Si tratta di un Dottorato InterAteneo che ha visto la partecipazione dell’Università di Messina e dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Gli obiettivi, le finalità e l’organizzazione formativa sono rimasti nel tempo sostanzialmente invariati visto il riscontro complessivamente positivo avuto da i dottorandi e le dottorante e visti i risultati oggettivi dell’efficacia della proposta di formazione.
Ciò, infatti, è stato confermato dal parere favorevole per l’accreditamento del Dottorato per tutti i cicli (dal 37° al 40°).
Rispetto al 41° ciclo, l’analisi dei risultati ottenuti dai dottori e dalle dottoresse che hanno appena concluso il percorso formativo (Ciclo 37°) ha rafforzato la necessità di mantenere invariata la composizione del Collegio dei Docenti e la strutturazione della formazione.
La richiesta e la necessità di accreditamento nasce esclusivamente per l’opportunità (tour-over) di cambiare la sede Amministrativa del Dottorato (e conseguentemente, visti i regolamenti di Ateneo, il Coordinatore).
Già a partire dall’Istituzione del Dottorato, la consultazione delle parti sociali, anche se non espressamente previste dalla normativa, è stata parte integrante del processo di pianificazione e di richiesta di rinnovo annuale. Ad esempio, sin da subito, il Dottorato ha visto la partecipazione attiva da parte di un’impresa sociale che, non solo ha contribuito attivando borse di Dottorato cofinanziate, Apprendistato, ma ha rappresentato un importante stimolo nella fase di progettazione del percorso formativo.
La progettazione del piano formativo del presente dottorato di ricerca, con una particolare attenzione agli obiettivi formativi, è stata quindi definita sia attraverso un’ampia consultazione di studi di settore sia attraverso un confronto diretto con le principali parti interessate ai profili culturali/professionali in uscita (studenti, docenti, organizzazioni scientifiche e professionali, esponenti del mondo della cultura) in modo di assicurare piena rispondenza tra la preparazione dei dottori di ricerca e i bisogni della società e del mercato del lavoro (domanda di formazione).
Un dialogo stabile con le parti interessate consente, inoltre, di verificare la coerenza tra i profili professionali e i risultati di apprendimento definiti e di confermare o modificare migliorare la struttura del percorso formativo in presenza di esigenze mutate sviluppando al contempo un rapporto di cooperazione con il territorio.
Per questa ragione, si ritiene opportuno strutturare un cronoprogramma delle consultazioni che preveda un confronto almeno semestrale per poter consentire un efficace monitoraggio. Si ritiene che la consultazione delle parti interessate non debba avvenire esclusivamente in fase di attivazione, ma abbia la fondamentale funzione di favorire una reale coerenza fra la formazione di ricercatori e le effettive esigenze del mercato del lavoro.